Recensire un grande classico è possibile? Non è semplice, bisognerebbe entrare nel mondo dell’autore, studiarlo, esaminarlo. Per non peccare di superbia, proverò giusto a spiegarlo a modo mio, senza commenti particolari.

Protagonista è una natura selvaggia e incontaminata, la brughiera, che fa da sfondo alla dolorosa storia d’amore di Catherine ed Heathcliff. Qui c’è l’amore in tutte le sue sfaccettature, specialmente quelle più oscure, tempestose: quel sentimento che ti rende geloso, vendicativo, che ti fa girare e rigirare nel letto, fino a farti ammalare.

In molti aspetti è tremendamente attuale, seppure il tempo sia quello del romanticismo inglese. Quel tempo in cui l’amore veniva scritto su lettere che impiegavano settimane ad arrivare, in cui a 16 anni eri ormai in età da marito, in cui non a tutti era permesso di istruirsi e avere una vita agiata. Quel tempo in cui, chi si amava, lo faceva in silenzio, asciugandosi le lacrime, aspettando e contorcendosi dal desiderio di riunire la propria anima a quella dell’amato.

TRAMA: La storia è narrata da Nelly, la governante di entrambe le tenute di Trushcross Grande e Wuthering Heights. Lei ha cresciuto Catherine, Hindley ed Heathcliff. Quest’ultimo era un orfano, trovato per strada morente dal padre di Catherine e Hindley, che decise di adottarlo. Da metà libro in poi i protagonisti cambiano e Nelly comincia a raccontare la storia dei figli di Catherine ed Heathcliff, anch’essi cresciuti da lei.

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